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Qualità della vita, Pagliaro: “Anche quest’anno Salento nelle retrovie. Serve nuova visione politica per portarlo in alto come merita”

“Ci risiamo: come ogni anno, quando vengono diffusi i dati sulla qualità della vita elaborati da ItaliaOggi – Ital Communications e Università La Sapienza, il Salento è costretto a leccarsi le ferite”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Mrs.

“Il quadro è desolante: – continua il Presidente del Mrs – tra le 107 province, nella classifica generale Lecce è 84esima pur risalendo di 5 posizioni rispetto allo scorso anno, Brindisi ne perde 5 e sprofonda al 90esimo posto, e Taranto ne perde ancora 2 precipitando a fondo classifica a quota 101”.

“I dati – aggiunge Pagliaro – sono stati estrapolati analizzando affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero. Nella categoria affari e lavoro Lecce scivola di una posizione rispetto al 2022 ed è 88esima. Va peggio a Taranto, 91esima, e appena meglio a Brindisi, 84esima in classifica”.

Poi il consigliere regionale fa un’analisi sul tasso di occupazione: “Per il tasso di occupazione maschile, Brindisi è la meglio piazzata fra le province salentine al 71esimo posto, ma perde ben 15 posizioni rispetto all’anno scorso. Male Lecce e Taranto, rispettivamente al 90esimo e 89esimo posto. Non va meglio per il tasso di occupazione femminile, che vede Taranto come peggiore al 98esimo posto, Lecce 87esima e Brindisi 75esima”.

“Sul fronte dell’ambiente – sottolinea il capogruppo “La Puglia Domani – la peggiore è Taranto, 101esima. Ma anche Brindisi è messa male: 92esima, 23 gradini più giù in un anno. Le due province continuano a pagare il prezzo dell’inquinamento che le segna da decenni”.

“Un po’ di respiro per quanto riguarda reati e sicurezza, dove le tre province salentine si piazzano a metà classifica: Lecce 57esima, Taranto 47esima, Brindisi 52esima. – prosegue Pagliaro – Male per istruzione e formazione: Lecce è in 82esima posizione, Brindisi 93esima e Taranto addirittura 98esima, 8 gradini più in basso del 2022. Per strutture ricettive e contenitori culturali e sportivi, spie importanti della qualità della vita, la migliore è Lecce, ma comunque molto in basso nella classifica (86esima), Taranto è 98esima e Brindisi sprofonda al 101esimo posto in classifica. Molto negativi i dati di reddito e ricchezza: Lecce è 97esima e perde ben 12 posizioni in un anno, Brindisi 90esima e perde addirittura 25 posizioni rispetto al 2022, Taranto è 88esima”.

“Un quadro complessivo sconfortante, che in molte voci vede peggiorare i dati del 2022. Segno di politiche sbagliate, incapaci di invertire la rotta e portare il Salento in alta classifica per qualità della vita. E segno di mancanza di visione per la nostra terra mortificata e penalizzata, che potrebbe invece spiegare le ali e risalire la china se avesse il protagonismo e la piena libertà di programmazione che rivendica da sempre. Ma senza investimenti in sviluppo, infrastrutture e rigenerazione ambientale, Lecce, Taranto e Brindisi resteranno condannate a fondo classifica”. – Conclude il consigliere regionale Paolo Pagliaro.