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Puglia ai vertici della produzione florovivaistica italiana. Ombre sul post-covid

La Puglia è la quinta classificata tra le regioni italiane sia per il comparto Vivaismo sia per le produzioni di Fiori e Piante.

Il dato è diffuso da Myplant & Garden (FieraMilano), che segnala: produzione regionale pugliese in crescita, sfiorati i 160 milioni di euro.

La Puglia consolida le proprie posizioni tra le potenze regionali italiane più produttive nel settore orto-florovivaistico: 5° posto sia per il mercato di fiori e piante (con oltre 99 milioni di euro), sia per il mercato vivaistico (quasi 59 milioni di euro).

Il dato è diffuso da Myplant & Garden (FieraMilano).

È cresciuto il valore della produzione florovivaistica pugliese rispetto al rilevamento precedente. Il dato è diffuso dal Salone internazionale del Verde, Myplant & Garden, che avrebbe dovuto svolgersi proprio in questi giorni (rinviato a febbraio 2022 causa pandemia) elaborando i dati più recenti (anno 2019) forniti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Il dato nazionale, anch’esso in crescita, registra un valore alla produzione vivaistica di 1.445 milioni di euro e di 1.269 milioni di euro per piante e fiori.

Nel complesso, il comparto produttivo italiano orto-florovivaistico (fiori e piante, vivai, canne e vimini) è cresciuto del 5,8% rispetto al rilevamento precedente (2018), sfondando quota 2.716 milioni di euro.

Altro dato positivo, il nuovo record dell’export italiano: “In quanto grande piazza internazionale degli affari del verde – affermano da Myplant – registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha ritoccato il record storico del 2018 (884 milioni di euro), raggiungendo quota 903 milioni di euro. I nostri prodotti sono apprezzati principalmente in Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito.

“Il trend positivo dell’export si traduce in un saldo attivo di 371 milioni di euro nella bilancia commerciale (306 nel 2018), coi riscontri più positivi per piante da esterno, talee e fronde fresche recise”.

Le ombre sul 2020-2021

I dati ministeriali fotografano il buon andamento delle produzioni italiane in tempi pre-covid: il mancato svolgimento di Myplant – e di altri eventi minori – nel 2020 e in questo 2021, e il blocco dei tradizionali canali di vendita italiani e comunitari nei mesi della primavera, nonché la sospensione delle cerimonie civili e religiose, hanno colpito duramente l’intero comparto, con accenti particolarmente negativi per i prodotti caratterizzati da una marcata stagionalità quali fiori recisi, piante vive e bulbi.

Il comparto dei fiori recisi – prodotti altamente deperibili che si basano su un ciclo naturale vegetale – è quello che ha maggiormente risentito della pandemia, mandando al macero circa il 60% delle produzioni. A livello Italia, il danno delle filiere afferenti è stato stimato in 1,7 miliardi.

Myplant stima che, in base ai dati di Coldiretti, produzione, vendita e indotto florovivaistico pugliese registrino un ‘buco’ di 120 milioni di euro nel 2020.