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Sarebbe bene evitare sprechi o fallimenti causati da una mancanza di visione. Senza procurement partecipato a rischio gli investimenti regionali in sanità.

“La sfida consiste nell’aumentare l’entità dei finanziamenti disponibili per la salute e di governarla in modo più diretto ed efficace. Ora più che mai, necessitiamo tutti di obiettivi chiari per realizzare gli investimenti. Un’opportunità irripetibile, quella del PNRR, visto il disastro pandemico e potremmo rendere concreti tutti i progetti che mettono al centro il benessere dei cittadini. È corretto considerare il finanziamento per la salute, come un investimento a lungo termine e non un costo a breve termine. Lo abbiamo sostenuto in ogni sede possibile”. Così il Presidente A.F.O.R.P. Giuseppe Marchitelli si esprime sul PNRR, presentato a Bari dalle autorità governative.

“Ora nessuno può permettersi di sbagliare”, prosegue Marchitelli.

“L’opportunità unica di portare la sanità regionale ai massimi livelli e realizzare investimenti sul nostro territorio, richiede le migliori strategie. Anche per utilizzare al meglio i fondi del PNRR, cominciando dall’introdurre cambiamenti nell’ambito di norme e strumenti relativi agli appalti pubblici”.

Insiste il Presidente A.F.O.R.P. “Non possiamo fare affidamento sempre e solo sulla resilienza, perché tutto intorno è diventato precario e provvisorio. Una regione alla prova di una ricostruzione ha bisogno di persone all’altezza del ruolo, capaci di esprimere anche una convinzione di lungo periodo e non solo di un’affannosa rincorsa del presente. Abbiamo sotto gli occhi importanti ed inutili investimenti caratterizzati dalla mancanza del personale, sarebbe bene evitare sprechi o fallimenti causati da una mancanza di visione”.

Prosegue il Presidente, “Nutriamo dubbi sulla realizzazione dei piani, perché non aiuta avere le risorse economiche se la carenza è nelle competenze. È chiaro anche al Governo. La differenza la faranno uomini e donne capaci di interpretare il ruolo di una classe dirigente solida, affidabile e preparata”.

Conclude: “Riteniamo alla luce dei dati oggettivi, che il rischio maggiore per le istituzioni possa essere quello di investire o di vedersi calare dall’alto investimenti che non rispecchino ne l’esigenza ne il vantaggio per il cittadino che richiede servizi/cure. Senza procurement partecipato sono a rischio gli investimenti regionali in sanità. Ci conforta la volontà regionale di compartecipare questi importanti percorsi insieme”.