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Link Lecce si spacca: la denuncia dei militanti

Riceviamo e pubblichiamo.

Da mesi ormai l’organizzazione studentesca Link Lecce – Coordinamento Universitario è ferma. Lo dimostra il fatto che non ci sia stato il rinnovo delle cariche di esecutivo successivamente alle elezioni universitarie dello scorso ottobre. Oggi questa fase di stallo si conclude definitivamente, con un’azione decisiva di tanti militanti e rappresentanti degli studenti che hanno deciso di porre fine al loro percorso di militanza all’interno di questa organizzazione.

Link Lecce è stata un’organizzazione molto influente dell’Università del Salento. Elegge sin dalla sua nascita la maggior parte dei rappresentanti negli organi di governo dell’Ateneo, nei Consigli Didattici, nei Consigli di Dipartimento e prima ancora nei consigli di Facoltà, ha accesso alla maggior parte degli oltre centomila euro di tasse studentesche impiegate nel finanziamento di progetti per gli studenti, e ha nella completa disponibilità della propria organizzazione diverse aule diffuse su tutta l’Università. Questo grado di diffusione e di influenza ha consentito a Link di dare un contributo determinante su tutta una serie di vertenze imprescindibili per il welfare studentesco. Siamo davvero convinti che per raggiungere questi risultati l’organizzazione abbia tratto forza dal legame che ha saputo costruire con gli studenti, dalla sua capacità di raccogliere le istanze della comunità studentesca, di organizzarle, di elaborare una linea strategica di attacco nel dibattito che si svolgeva nelle istituzioni universitarie, formulando proposte incisive ed efficaci. Adesso questo legame si è spezzato.

Questa rottura è stata determinata dal tradimento sistematico dei metodi democratici che dovrebbero caratterizzare l’azione di un sindacato studentesco di sinistra. Negli ultimi anni l’organizzazione ha sempre più spesso intrapreso scelte contrarie ai suoi valori fondamentali, tradendo i principi del documento politico e adottando un metodo contrario a quello previsto dal documento organizzativo. L’esempio più grave di questo è l’attuale sistema di tassazione.

La riforma del Manifesto degli Studi 2020/2021 rappresenta a nostro parere il segno della rottura definitiva di un rapporto con gli studenti e di un metodo di lavoro che era centrato sul confronto diffuso e democratico tra i militanti di tutta l’organizzazione, metodo a cui Link deve tutte le conquiste degli ultimi dieci anni. Il sistema infatti, al netto dell’esonero di molti studenti dalle tasse attraverso una No-Tax area con una soglia più elevata, penalizza ingiustamente tutti gli studenti al di sopra della soglia, i fuori corso e gli studenti che abbiano carriere pregresse presso l’Università del Salento. Molti militanti, confusi da questa situazione e da questi metodi, hanno cercato invano di avere un confronto franco e chiaro, il quale si è trasformato in un’assemblea nella quale i compagni che chiedevano chiarimenti o esprimevano opinioni contrastanti sono stati attaccati personalmente e non sul piano politico. Pochi individui si sono arrogati il diritto di decidere la linea politica di un’intera associazione. Le figure di garanzia dell’associazione sono state gli autori di questo processo di accentramento: a loro va la responsabilità di avere viziato le processualità dell’associazione, di averne stravolto profondamente la natura, di averne distorto il senso per piegarle al raggiungimento di obiettivi personali che avevano poco a che fare con la politica dell’associazione.

Oggi Link Lecce perde una parte di compagni, militanti, rappresentanti degli studenti che hanno deciso in modo netto di non sottostare più a queste logiche antidemocratiche ed escludenti, abbandonando tutti gli spazi dell’associazione motivando la scelta politica con una lettera inviata a tutti i militanti.