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Lecce, il Presidente Sticchi Damiani: “Siamo pronti per un altro campionato di A. Si riparte da Corvino, rinnovo per tre anni”

LECCE – Mattinata di conferenza stampa per il massimo dirigente Saverio Sticchi Damiani. Ecco le prime parole del presidente giallorosso:

 “Siamo pronti a disputare un altro campionato di Serie A, è un privilegio e un orgoglio per la nostra città. Avete visto benissimo quanto sia complicato per una squadra italiana e pugliese. Dovremo partire subito per affrontare al meglio la nuova stagione e oggi do un po’ di aggiornamenti. Sarà la nona stagione di questa società e la mia settima da presidente: avevo molti più capelli anni fa, sono state stagioni faticose anche se esaltanti. Arrivare dalla C alla A è stato un primo ciclo; poi, dopo la retrocessione dolorosa anche a causa della doppia mazzata Serie B-Covid, ci ha portato ad aprire un nuovo ciclo: il primo obiettivo era il riequilibrio finanziario del club, il secondo di centrare qualche obiettivo sportivo. Per questo motivo tre anni fa chiesi a Corvino di ritornare a casa e di darmi due mani per rimettere a posto i numeri di un club che in quegli anni ha preso due ceffoni pesanti e dall’altro di cercare raggiungere nel tempo un risultato sportivo. Quest’ultimo lo abbiamo sfiorato il primo anno, perdendo una semifinale playoff, e l’abbiamo centrato l’anno successivo da primi in classifica e con una serie di record storici, grazie anche all’ottimo lavoro di Baroni e alle tante scommesse dell’area tecnica”.

Sulla stagione appena conclusa: “In Serie A l’unico calciatore rimasto dalla retrocessione di due anni prima era Bleve, siamo ripartiti con un rinnovamento tecnico totale che ci ha portato ad affrontare questa stagione con un gruppo totalmente nuovo. Abbiamo mantenuto e rispettato l’equilibrio finanziario, chiuderemo il bilancio per la prima volta dopo otto anni in totale equilibrio, nessuna perdita da ripianare. Ci siamo assunti dei rischi per fare questo, a volte anche con scelte impopolari, andando su calciatori sconosciuti, assumendoci rischi su operazioni che potevano essere un’incognita per la A. E abbiamo raggiunto due grandi risultati, grande merito al nostro allenatore e al suo staff, che ha avuto il coraggio di lavorare con tanti esordienti, di proporre la squadra più giovane della A. Noi oggi siamo più che mai una società in salute. Sul piano finanziario saranno assorbite anche le perdite di quei due anni che vi dicevo, abbiamo oggi un patrimonio nostro con tanti calciatori di proprietà. In questo momento abbiamo anche la possibilità e la forza di esercitare il diritto di riscatto su quei calciatori che hanno fatto bene, fermo restando che c’è il controriscatto”.

Sulla Primavera: “Abbiamo tanti calciatori di proprietà, abbiamo vinto contro tutto e tutti, vincendo una semifinale su gara secca in casa di una squadra che si è piazzata molte posizioni al di sotto del Lecce Primavera. Dopo aver vinto un campionato, doversi giocare una cosa del genere… è un unicum. Perché si è deciso di far disputare queste fasi finali dove c’era una squadra che disputava i playoff scudetto. La nostra squadra ha vinto due volte: in campionato e ai playoff, ero già soddisfattissimo del primo posto; ripeterlo in una lotteria come quella dei playoff sembrava impossibile e invece ce l’abbiamo fatta, Hasic ci ha regalato uno scudetto straordinario. I complimenti li faccio allo staff tecnico, ma anche a Corvino che in pochissimo tempo ha costruito un gruppo vincente. Noi abbiamo investito un budget contenuto, lavorando con le idee e andando su mercati alternativi, rispettando i numeri del Lecce. Le intuizioni sono state tantissime e vincenti, abbiamo fatto un altro miracolo o capolavoro, che ci dà un ulteriore serbatoio: oltre ad avere il bilancio in equilibrio e calciatori della prima squadra di proprietà, tanti giovani avranno l’occasione di mettersi in mostra già nel ritiro come è accaduto con Gonzalez”.

Capitolo stadio: “Il club sta crescendo, si sta strutturando, ha quasi interamente superato il periodo di difficoltà economico-finanziario, continua a spendere per uno stadio che necessita di interventi continui. Provo un pizzico di invidia vedendo che al San Nicola gli investimenti vengono fatti con denaro pubblico, senza fare polemica ma è un dato di fatto. A Bari hanno questa fortuna, noi invece siamo arrivati a 6 milioni e mezzo di risorse di un club che non è neppure nostro”.

Sul momento e sul futuro: “Al 101′ di Monza-Lecce e al 122′ di Lecce-Fiorentina si è chiuso un ciclo che ha portato grandi risultati. Finito questo ciclo, sia io che Corvino ci siamo presi qualche giorno di riflessione, sparendo dai radar perché era giusto fare una riflessione a 360°. Abbiamo dato il massimo, ci siamo chiesti se ci fosse la possibilità di ripartire con un ulteriore ciclo con questo livello di difficoltà: servono voglia e fame per fare cose straordinarie. Negli anni questa piazza è sovradimensionata rispetto alle forze di questa società: abbiamo una tifoseria che è al 7°-8° posto per numero di pubblico in Serie A, ma ogni anno il club si presenta sempre all’ultimo posto. Quando parte il campionato siamo sempre messi all’ultimo, perché non abbiamo fondi e investitori internazionali, i più virtuosi e i meno indebitati. Forse anche i più scemi e in più ci dobbiamo ristrutturare lo stadio da soli… è la verità, è inutile girarci attorno. In questi mesi abbiamo valutato la presenza di investitori, ma è molto difficile farne avvicinare di livello. Di speculatori se ne trovano dietro ogni angolo, di livello ce ne sono pochi e non ne abbiamo incontrati, pur avendo attivato canali di altissimo livello. Non sono abituato a vivacchiare, ho voluto sentire tutti, dalla proprietà all’area tecnica, con Corvino ho avuto un lungo confronto: a loro ho chiesto se siamo tutti pronti ad affrontare un nuovo ciclo, di tre anni. Noi oggi con le nostre forze siamo in ottime condizioni rispetto a tanti club che non sanno andare avanti perché super indebitati. La situazione è la seguente: con Corvino ci siamo detti tutto, le cose che sono andate e che si possono migliorare. Alla fine abbiamo deciso di ripartire insieme per un altro ciclo triennale. Si riparte da questo gruppo di soci, con voglia, con determinazione, con il desiderio di fare bene. Si riparte con Corvino e Trinchera, ma questo non vuol dire che si parte con nuove ambizioni: l’obiettivo resta la salvezza. I tifosi mi dicono di voler soffrire il prossimo anno, ma c’è chi soffre più di noi: vedete le categorie inferiori… Ripartiremo come sempre dall’ultimo posto nella griglia delle previsioni, se faremo un altro grande capolavoro poi potremo pensare di ripartire il prossimo anno dal penultimo. Anche in questa stagione, a volte, abbiamo perso la bussola delle aspettative: disunendoci, abbiamo rischiato di perdere il patrimonio della A. Noi siamo soli, dobbiamo fare quadrato. C’è stato un punto, quando la squadra ha avuto difficoltà senza mai entrare nelle ultime tre posizioni, in cui ci sono state critiche. Ma quest’anno la squadra ha fatto sognare tutti ed è il nostro sogno far sognare la città, ma questo non deve essere un boomerang. Abbiamo rappresentato un modello quest’anno, dobbiamo avere l’orgoglio di guardare in casa nostra: la squadra più giovane in A, la quinta in Europa, quattro calciatori in Italia, tra prima squadra e Primavera oltre 20 nazionali”.

Su Baroni: “L’area tecnica, essendo stata investita solo ieri dall’apertura di questo nuovo ciclo, deciderà poi sull’allenatore. Nessuna valutazione è stata fatta perché prima c’era il dubbio dell’area tecnica: abbiamo risolto la prima casella, ora si andrà a ruota. Sono certo che Corvino il primo confronto lo farà con Baroni, che benissimo ha fatto in questi anni”.

Fonte Tuttomercatoweb.com