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Aforisma, il futuro dell’Italia parte dal Sud

LECCE Si è svolta questa mattina l’iniziativa “Da Sud – Il Futuro dell’Italia parte da qui” organizzata da AFORISMA School Of Future per presentare gli studi più recenti dell’Osservatorio Economico AFORISMA sul tema dell’Autonomia differenziata.

Il Quaderno AFORISMA numero 9 contiene focus tematici su alcuni dei temi oggetto del decentramento con la finalità di favorire una discussione basata sulla conoscenza dei dati e degli indicatori economici e statistici.

La pubblicazione presentata da Andrea Salvati, direttore dell’Osservatorio Economico e da Davide Stasi, responsabile degli studi dell’Osservatorio. Alla tavola rotonda, che si è aperta per una riflessione condivisa sul tema, hanno preso parte anche Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Guglielmo Forges Davanzati, docente UniSalento di Economia Politica ed Elisabetta Salvati, Presidente di AFORISMA.

Lo studio ha analizzato, in particolare, quella categoria di materie su cui lo Stato non esercita la potestà esclusiva, ma amministra insieme alle Regioni, secondo il principio della legislazione concorrente, prevista dalla Costituzione.

Secondo l’analisi, negli ultimi vent’anni il Sud ha perso 900mila cittadini, con un flusso costante verso le regioni del Nord e verso l’estero. Ad abbandonare il Sud e le Isole non sono stati solo laureati, ma anche diplomati.  In un quadro di emigrazione economica dal Sud verso il Nord, soprattutto da parte della popolazione giovanile, emerge il dato sulle infrastrutture: la rete ferroviaria risulta divisa in due, con il Nord che è l’unica area del Paese a disporre dell’alta velocità, mentre è decisamente positivo per il Sud l’andamento del trasporto aeroportuale e del trasporto merci. L’export, invece, rispecchia ancora divisioni geografiche e politiche: quasi l’88 per cento delle esportazioni sono appannaggio dell’area Centro-Nord.

Sul fronte delle imprese, il primo trimestre risulta in chiaroscuro, con un saldo negativo pari a 10.951 attività chiuse. In calo i settori tradizionali, in crescita, invece, i servizi alle imprese, le attività professionali e finanziarie.

Un altro interessante dato è quello riferito al reddito medio. Il reddito complessivo degli italiani ammonta a circa 970,2 miliardi di euro (+6,3 per cento rispetto al 2021), per un valore medio di 23.650 euro (+4,9 per cento rispetto al 2021). L’analisi territoriale mostra che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (27.890 euro), mentre la Calabria è la regione con il reddito medio più basso (17.160 euro). Persiste una distanza che si fa sempre più significativa tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali. In particolare, il reddito medio dei contribuenti del Nord si attesta a 26.158 euro; quello del Centro a 24mila mentre al Sud ci si ferma a 19.153. Riguardo al gettito fiscale, il 57 per cento dell’Irpef è versata dai contribuenti settentrionali; il 23 per cento da chi risiede al Centro e solo il 19 per cento da quelli meridionali. Questa diversità di gettito ha effetti sui servizi che la pubblica amministrazione può erogare ai cittadini.

L’analisi sulla fatturazione elettronica che riguarda le partite Iva (imprese, autonomi e liberi professionisti) evidenzia una differenza sostanziale tra la crescita delle regioni del Nord e quelle del Sud, ma che, verosimilmente, farebbero supporre a una maggiore emersione dell’evasione fiscale.

Per quanto concerne il settore energetico, emerge che in Puglia l’energia richiesta o consumata ammonta a 17.881 gigawattora (GWh) a fronte di una produzione di circa 33mila gigawattora. L’avanzo di produzione rispetto alla richiesta è di 15.153,7 GWh, vale a dire l’84,7 per cento in più.

Rispetto al tema energetico, l’assessore Delli Noci ha confermato l’impegno della Regione Puglia a riconvertire i grandi poli energetici produttivi in favore dell’adozione di una strategia energetica che guarda all’ idrogeno.

Il progetto di Autonomia differenziata, secondo il professore Guglielmo Forges Davanzati, implica che il residuo fiscale sia trattenuto nelle regioni richiedenti l’autonomia e, dunque, impone minori risorse al Sud, dove il gettito è ovviamente più basso. Occorrerà capire, a regime, come e su quali variabili verrà quantificato il fondo perequativo. Non si dispone, infatti, di un criterio di misurazione oggettivo dell’efficienza della pubblica amministrazione e si riscontra altrettanta difficoltà a parametrare i Lep ovvero i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale.

La mattinata si è chiusa con la consegna degli attestati agli allievi del XXIII Master in:

  • Organization & Human Resources Management
  • Marketing, Digital Communication & Social Media
  • Administration, Finance & Control

I diplomi sono stati consegnati da alcuni imprenditori del territorio, che hanno contribuito a sostenere i Master accreditati da ASFOR, l’Associazione Italiana per la Formazione aziendale.

Erano presenti: Massimo Giaccari per il Gruppo Colacem, Gianmarco Fortunato per Deghi, Dario Perrone per Eurofood, Luigi Musardo per il Gruppo Mebimport.

Gli altri imprenditori che hanno sostenuto i Master sono Luciano Barbetta di Barbetta Creative Jersey, Tina De Francesco di DFV, Antonio Mengoli di Elemer, Antonio Quarta di Quarta Caffè.