LECCE – Le marine leccesi oggetto di un dibattito al Politecnico di Milano, alla presenza, tra gli altri, dell’architetto ed ex assessore all’Urbanistica Rita Miglietta.
Docenti, amministratori pubblici, magistrati, studenti sono stati chiamati a confrontarsi sulla peculiarità della costa del capoluogo, all’esito di uno studio approfondito condotto nell’ambito delle attività del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico: se da un lato, è stato osservato, le marine leccesi patiscono l’invadenza del cemento senza regole, come tanti “territori dell’abusivismo” sparsi da Sud a Nord in tutta Italia, dall’altro esprimono uno straordinario patrimonio naturalistico.
La costa leccese è stata definita un terreno di una continua “negoziazione” tra l’individualismo senza regole, che ha mosso, tra gli anni ’60 e ’80, una miriade di iniziative di cementificazione illegale, e la disperata e affascinante azione degli elementi naturali, come le dune e la sabbia, che continuamente cercano di riconquistare lo spazio che l’abusivismo ha sottratto.
Sul futuro delle marine leccesi si sono pertanto interrogati 70 studenti della Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico che a ottobre scorso hanno esplorato il territorio di Torre Rinalda, Spiaggiabella, Torre Chianca, Montegrappa e Frigole, osservando, fotografando, studiando il disordine urbanistico peculiare del tratto nord del litorale leccese.
Lo hanno fatto nell’ambito del Laboratorio di Urbanistica coordinato da Christian Novak e Francesco Curci, e del Built Environment and Landscape Design Studio, coordinato da Federico Zanfi, Sagangemi e Laura Daglio. Due iniziative di studio che trovano origine e supporto nella Convenzione (D.G.C n°550 del 25 luglio 2018) stipulata tra il Comune di Lecce e il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), una delle strutture di ricerca più importanti in Italia nel campo delle discipline della città e del territorio.
Due giorni fa i risultati dei laboratori, esposti nell’iniziativa “Ripensare le marine”, a margine del quale Rita Miglietta ha parlato di “un capitale importante di proposte accurate, che ragionano su come restituire a Lecce il suo mare; esito della Convenzione che abbiamo condiviso con il Politecnico per identificare nuovi approcci alla riqualificazione di ambiti nati in assenza di pianificazione”. Ieri è stata la volta del seminario “Il progetto della demolizione nei territori dell’abusivismo. Ricostruire alleanze, valori, paesaggi”, che ha visto gli interventi, oltre che della stessa Miglietta, di esperti giuristi e urbanisti.