LECCE – La Puglia è la terza regione nella graduatoria nazionale per numero di morti sul luogo di lavoro.
Da gennaio a novembre dell’ormai scorso anno sono state 65, di cui 13 nella provincia di Lecce. In vetta alla triste classifica c’è la Lombardia, con 80 decessi, e l’Emilia Romagna, con 68.
A fornire i dati su quello che è stato definito un “bilancio drammatico che non si vorrebbe e non si dovrebbe raccontare in un paese civile” è Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega engineering di Mestre, la più recente indagine elaborata dagli esperti sulla base di dati Inail.
“In un anno nella nostra Penisola si contano 919 vittime: di cui 684 decedute sul luogo di lavoro e 235 in itinere. Un bollettino di guerra che narra un dolore collettivo e una piaga sociale”.
In base all’indagine, per tutta l’Italia c’è stato un decremento della mortalità rispetto al 2013 pari al 3,9 per cento. A livello provinciale la maglia nera va a Roma. Al secondo posto Torino (24), al terzo Bari (23). Seguono: Napoli (17), Cuneo (15), Brescia e Salerno (14), Lecce, Palermo, Modena e Milano (13). Per l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa secondo l’Osservatorio mestrino al primo posto c’è la Basilicata (88,9 – contro una media nazionale pari a 30,4), seguita dal Molise (80,4) e dalla Puglia (56,2). E continua ad essere il settore delle costruzioni quello maggiormente coinvolto dagli incidenti mortali (14,5 per cento dei casi e 99 vittime), seguito dalle attività manifatturiere (12,6 per cento e 86 infortuni mortali) e dai trasporti e magazzinaggi (9,8 per cento e 67 decessi).
Stando ai dati forniti dallo studio, le donne che hanno perso la vita sul lavoro da gennaio a novembre 2014 sono 40 (5,8 per cento del totale). Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 88 pari al 12,9 per cento del totale. Il giovedì e il martedì i giorni della settimana in cui si sono verificati più incidenti mortali. Il 33 per cento delle vittime aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (226 lavoratori), il 25,3 per cento dai 55 ai 64 anni (173 lavoratori).