LECCE – “Salvemini prenda atto che aveva ragione Mauro Giliberti quando, già nel mese di febbraio, affermava che l’infrastruttura del filobus si può e si deve spegnere perché brutta, costosa e sbagliata, ma purtroppo per smontarla ‘occorre attendere i tempi di chiusura del mutuo acceso dal Ministero per la costruzione della stessa”, proprio come recita il comunicato stampa ufficiale diramato ieri dal Comune di Lecce’”.
E’ l’associazione MoviMenti a intervenire sul tema dello smantellamento del filobus, in relazione al quale il sindaco ha incontrato ieri a Roma il ministro Delrio, evidenziando come Giliberti ci avesse visto giusto.
C’è, poi, del “rammarico per il mancato coinvolgimento di Giliberti”, atteso che l’invito era stato “formulato direttamente dall’allora candidato sindaco Salvemini nel corso dell’incontro organizzato da Quotidiano alle Officine Cantelmo, in giugno”, si specifica nella nota del sodalizio. E che, peraltro, “era già stato accolto da Giliberti in quella sede”.
“Le dichiarazioni nella campagna elettorale – è la puntualizzazione – non sono slogan, gli impegni vanno mantenuti anche nella nobile prospettiva di amministrare al meglio la cosa pubblica, considerando poi che alcune problematiche non hanno colorazioni politiche ma contengono un unico obiettivo: l’interesse collettivo. Insomma, un’occasione persa per un confronto e per un dialogo costruttivo sia pur nella diversità delle posizioni. Scelta che penalizza solo ed esclusivamente i cittadini leccesi. Restiamo ad ogni modo aperti ad una collaborazione tesa alla ricerca di una soluzione realistica, che non faccia affidamento su giochi di prestigio né tantomeno (Salvemini non ce ne voglia) sull’immaginazione”.
Sulla questione dice la sua anche il capogruppo dem a palazzo Carafa Antonio Rotundo: “Il PD sarà accanto a Salvemini sino in fondo, perché la rimozione del filobus è nell’interesse della città e prima riusciamo a farlo meglio è; l’incontro con Delrio ha confermato che l’opera non produce nessun beneficio e che il danno alla comunità leccese è stato già prodotto, al di là degli aspetti formali legati al mutuo da estinguere da parte del Ministero”.
“D’altro canto – prosegue – se da un lato sapevamo che non sarebbe stato facile smontarlo, dall’altro siamo pienamente consapevoli che si tratta di una scelta obbligata, di fatto l’unica strada di fronte ad un fallimento gigantesco che se non fermato continuerà a bruciare risorse finanziarie dei contribuenti leccesi”.
“Infatti – aggiunge Rotundo – verifichiamo ogni giorno che il filobus è un’opera totalmente inutile, una infrastruttura che ha deturpato la città con la sua ragnatela di pali e fili; ma è anche l’opera più costosa in assoluto degli ultimi anni della nostra città, sia per la realizzazione (23 milioni) che per la gestione (1.2 milioni all’anno), a fronte dei quali non ha raggiunto nessuno degli obiettivi indicati nelle previsioni iniziali che giustificavano l’investimento”.